venerdì 6 gennaio 2012

W le streghe!


Oggi è il giorno della Befana, (la vecia o la stria, come dicono qui in Veneto) e in ogni paese viene organizzato un rogo dove un fantoccio che la rappresenta viene bruciato, con scintille e scoppi di luce che lambiscono il cielo, in un'atmosfera magica piena di bambini a bocca aperta e di grandi assorti nella luce del fuoco. Lo scorso anno ho assistito per caso a questa usanza (da dove vengo io non è così frequente) e devo dire che mi ha un po' inquietata... mi son detta, “sarà che la mia parte ancestrale di strega si ribella a un tale spettacolo?” :-)
Mi sono informata sulle radici di questa usanza e ho trovato che “la tradizione delle pire di fuoco ha origini celtiche e la loro accensione era un rito che allontanava gli influssi malefici invocando la benevolenza delle divinità. La vecchia befana che rappresenta la personificazione della festa, non è altro che la vecchia stagione che deve morire portandosi via i guai e i problemi di tutti. Nella festa c'è quindi il desiderio di iniziare la nuova stagione con l'abbondanza di beni e “purificati”. […] si nota il convivere della tradizione pagana con quella religiosa 
Questa notizia l'ho trovata in un libro che ho a casa: Streghe? Una ricerca in Toscana di Ippolita Franciosi.
È un libro pieno di immagini stupende in bianco e nero, foto che ritraggono donne senza tempo, che ancora abitano le campagne o montagne toscane, che curano il malocchio o la paura, il fuoco di Sant'Antonio, “segnano” i vermi ai bambini, pregano. Umilmente raccontano la loro storia, che quasi per tutte inizia da una trasmissione di formule e preghiere di una persona in punto di morte, cosicché la tradizione non andasse perduta. Aiutano e non speculano su questo loro “potere”.
Resto affascinata, ogni volta che lo apro, quel libro.
Spesso si tratta di semplici rituali molto antichi, basati su una “preghierissima” - come racconta una di loro –   tramandati di generazione in generazione e usati per dare sollievo a qualcuno.
Dai loro racconti traspare la semplicità di svolgere qualcosa per conto di Qualcuno che sta sopra di noi, sono storie di giovanette che si imbarazzavano di andà a segna' - mentre da anziane è tutto più semplice – ma senza perdere di vista i lavori quotidiani come andare a raccoglier la legna nel bosco, metafore meravigliose di se stesse come scopa (mentre Dio è lo spazzino) e la consapevolezza sincera di farlo per il bene della gente, con una punta di titubanza “Oh, non mi pigliate per strega, eh?! Io non sono niente! (ride)”.
Mi chiedo, proprio come l'autrice, se fossero di questo tipo le streghe (circa centomila) che sono state condannate, torturate e bruciate nel secolo dell'Inquisizione...  Mi viene la pelle d'oca al pensiero che donne semplici, generose, protettrici di tradizioni e gentilezze popolari, donne con i poteri guaritori dell'amore e della preghiera, possano essere state brutalmente violentate da una cultura repressiva e crudele.
Come si racconta anche nel libro, spesso si tratta di un intreccio sapiente, come solo il tempo sa fare, di ritualità pagane (e quindi celebranti la gioia, la vita, e la pienezza dell'essere in tutte le sue forme) e quelle religioso-cristiane, che, in ambienti ufficiali, per un lungo periodo si sono arrogate il diritto di condannare tutto ciò che non rispondeva ai canoni, mentre in ambiente contadino hanno mantenuto il messaggio originale di compassione e aiuto verso il prossimo.
Se vi va di leggere un romanzo superbo che parla di tutto questo, ripescate un libro dal passato, che racconta la storia di Antonia, la strega di Zardino, raccontata da Vassalli ne “La Chimera” (Einaudi, 1990).
Intanto, oggi che si celebra la Befana, voglio dare un pensiero affettuoso alla strega che ognuna si porta dentro, vi invito a riconoscerla e farci la pace, se ci siete in lotta.
Io dedicherò ancora un po' di tempo a risfogliare e leggere il mio libro sulle streghe, regalatomi da mia mamma, aspettando che un giorno, prima o poi, insegni anche a me a “segnare i vermi ai bambini” come ha fatto la mia bisnonna con lei.

Un abbraccio stregato... ;-)
virginia


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